venerdì 15 maggio 2009

Non c'è più tempo

"Si perde tempo... per risparmiare tempo... impiegano meno tempo...". Quante volte durante l'ultima lezione di informatica il prof. ha pronunciato frasi simili? Non lo so, dopo un pò ho perso il conto. A quanto sembra la comunicazione si sta adattando a ciò che caratterizza di più la ricerca di informazioni da parte dell'utente, cioè la fretta di quest'ultimo. Ovviamente il web e i giornali on-line sono tra i primi ad adeguarsi tagliando tutto ciò che farebbe impiegare all'utente troppo tempo per leggere e al giornalista troppo tempo per scrivere: titoli sempre più sintetici, occhiello praticamente scomparso, articoli brevissimi, quelli un pò più lunghi sono dei copia-incolla di agenzia, eliminati i video che impiegano troppo a caricare, immagini che parlano da sole così si evita di doverle affiancare a del testo, siti con il maggior numero di informazioni accatastate dentro il più possibile una di fianco all'altra. Tantissime notizie quindi, ma in che modo vengono trattate? Arriveremo al punto in cui conterà più la quantità della qualità? O ormai già ci siamo?
Si inserisce perfettamente in questo contesto il sito Italianews, creato da un consorzio di testate di giornali locali di ogni regione. Praticamente i giornali che vi aderiscono, pur mantenendo il loro personale sito Internet con le news della loro zona, passano anche a questo sito le loro notizie principali. L'idea sembra buona, in fondo si riesce ad avere l'idea di un giornale nazionale fatto con pezzi delle varie regioni e si forniscono agli utenti notizie non solo della propria città ma anche di quelle più lontane. Ma qual è la particolarità? Chi si occupa di mettere assieme i vari pezzi? Il computer stesso, che tramite particolari aggregatori naviga tutto il web e va alla ricerca delle notizie più lette su tutti gli altri siti. Praticamente fa tutto da solo: legge tutta la rete, seleziona ciò che gli interessa e lo copia nella propria pagina. Di nuovo un notevole risparmio di tempo, per noi che non dobbiamo fare la fatica di andare sul sito di ogni giornale (ma veramente non abbiamo più neanche qualche minuto da perdere?) e per chi crea le notizie che in questo caso delega il lavoro al pc. Ma in questo modo chi controlla la qualità di ciò che ci viene fornito?

3 commenti:

  1. Bè è quello che fa anche Google news ed il concetto dovrebbe essere proprio quello di affidare ad un algoritmo ciò che l'uomo potrebbe fare (sbagliando ed essendo fonte di costi). Sarebbe un po' come chiedersi se è giusto che i robot sostituiscano gli operai ..

    Sempre in questi nuovi servizi un'altra cosa interessante che succede è che tengono traccia di quello che leggi in modo da proporti con maggiore evidenza quello che più ti può interessare ..

    Il problema di quello che dici è proprio che in questa era "dell'informazione" siamo invasi da notizie ed il problema sta diventando l'organizzazione più che l'accesso delle stesse.

    Ti propongo un esempio: prova a vedere la diversa organizzazione di giornali on-line "tradizionali" (cioè con una scelta umana) come repubblica.it, ilgiornale.it, ecc ... e di quelli organizzati in maniera automatica (Google news, quello che citi tu, ecc ..). Dove trovi più "qualità"?

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  2. Siamo già a 100 POST !! Confronta i tuoi articoli e quelli dei tuoi compagny di corso...

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  3. E' vero che gli algoritmi sono più efficienti e riducono tempi e costi ma questi algoritmi da chi vengono impostati? dai pochi che ne hanno il controllo immagino, che quindi scelgono anche al posto nostro quali informazioni farci leggere e da quale fonte prenderle. Il raggruppare tutte le informazioni in un unico solo punto per semplicità o velocizzarne la lettura comunque provoca una scrematura delle notizie, una scelta che viene fatta e che l'utente si trova imposta. Forse questo porta gli utenti a disimparare a confrontare da soli le fonti e quindi ad andare a fondo nella verità della notizia. Considerando poi che Google già censura i suoi risultati che escono (http://www.cretini.it/google-censura-in-cina-una-ricerca-su-10/) si può pensare anche a come il modo di raccogliere informazioni possa essere indirizzato solo verso le notizie che sono reputate "idonee". E comunque il grosso problema rimane il fatto che poi la gente si abitua a non ricercare da soli la verità e il confronto con altre fonti, cosa che è già ben successa e testimoniata dalla tv: quanti guardano più di un telegiornale diverso al giorno per vedere e sentire discrepanze di opinioni e idee a seconda della rete televisiva? oppure quanti prendono sia il giornale di sinistra che quello di destra? Probabilmente pochi. E' vero che in Internet la velocità di lettura diventa un arma a favore della verità in quanto è più facile scorrere più fonti e sentire più campane, ma con questo lasciarsi guidare da qualcuno che ci raccoglie le notizie e ce le propina accostate come crede finiremo col fidarci di chi ci predispone già tutto pronto a modo suo invece che cercare da soli ciò che secondo noi può essere migliore o un punto di vista alternativo.

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