giovedì 21 maggio 2009

Forse un'ultima speranza

Non è finita qui. I francesi non ci stanno. A poco più di una settimana dall'approvazione della legge contro la pirateria on line, i deputati socialisti hanno presentato ricorso alla Corte Costituzionale per l'annullamento della legge. Quest'ultima tenta di tutelare il copyright dei materiali presenti in Internet punendo i trasgressori che lo scaricano illegalmente, prima avvertendoli con mail e raccomandata, poi togliendo loro la connessione alla rete. Piccolo particolare: dovranno continuare a pagare lo stesso l'abbonamento.
Mentre inizialmente i parlamentari francesi schierati come contrari alle sanzioni verso i pirati della rete si erano però espressi a favore di un "contributo creativo sugli abbonamenti Internet per finanziare il diritto d'autore", ora si fanno portavoci di tutti gli utenti del web e si scagliano contro il testo della legge, individuandone più punti controversi.
In discussione, in particolare, la disposizione secondo la quale, nel caso una persona incolpata contesti l'accusa di violazione della legge perchè ad utilizzare la sua connessione era qualcun altro, magari un famigliare, dovrà trovare il modo di difendersi dimostrando d'aver adottato tutte le misure necessarie per rendere sicuro il proprio collegamento Internet. I deputati ritengono che ciò contravvenga l'articolo 9 della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, che stabilisce il principio di presunzione d'innocenza.
Inoltre a quanto sembra la sanzione prevista da tale legge entra in conflitto con un emendamento recentemente approvato dal Parlamento Europeo nel quale si stabilisce che Internet è un elemento di manifestazione della libertà di pensiero e non può essere in alcun modo fatto oggetto di sanzione di legge. Ma, cosa ancor più importane, viene precisato che la connessione è un diritto che può essere revocato solo attraverso un provvedimento della magistratura, mentre la nuova direttiva francese affiderebbe tale compito ad un'autorità amministrativa istituita apposta per questo.
La Corte Costituzionale ha quindi un mese di tempo per esaminare tutti i punti del ricorso ed esprimere il proprio giudizio. In sostanza il dibattito è ancora aperto: l'annosa questione che vede da un lato case produttrici che commerciano cd e dvd a prezzi troppo altri e dall'altro utenti che, di conseguenza, scaricano gratuitamente dal web violando i diritti d'autore non è ancora totalmente conclusa. Se verrà dato il definitivo benestare alla nuova legge di Sarkozy molti download non saranno più possibili e gli utenti della rete dovranno rivoluzionare il loro modo di usufruire del web e trovare strade alternative. Il problema rischia presto di espandersi ai cittadini di tutte le altre nazioni europee in quanto la soluzione adottata dalla Francia è stata osservata con interesse da parte dei governi degli altri Paesi che si preparano ad imitarla.
La comunità internettiana nel frattempo si sta già organizzando per aggirare il provvedimento attraverso i consigli di forum nati per aiutare il comune cittadino a sviare la norma, ovviamente in maniera illegale come prima.

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