giovedì 17 settembre 2009

martedì 15 settembre 2009

I misteri di Google

Oggi Google si presenta con un logo diverso dal solito, raffigurante i cerchi nel grano. Ormai si sa che quando la home page del motore di ricerca viene aggiornata con una figura particolare è per celebrare un'occasione specifica o una determinata ricorrenza. Solo che gli autori della novità non rivelano mai il motivo (salvo casi di festività note a tutti) ma in genere fanno in modo che siano gli utenti a scoprirlo da soli con l'unico aiuto del messaggio in codice che lasciano su Twitter. Quello di oggi è 51.327629 - 0.5616088, che sembra tradursi in coordinate geografiche di un punto ben preciso. E i navigatori si stanno già sbizzarrendo con le ipotesi sul significato nascosto. C'e chi azzarda che si tratti di un augurio di compleanno anticipato per Orson Wells, visto che spegnerà le candeline tra pochi giorni e che ad un miglio di distanza dal punto indicato si trova il H.G. Wells Conference & Events Centre. Ma la soluzione più accreditata è quella che i dati geografici indichino una piccola cittadina britannica dove il 15 settembre 1985 venne avvistato un disco volante, quindi il logo odierno potrebbe essere un omaggio a quell'avvenimento.
Ancora riferimenti agli alieni insomma. Appena dieci giorni fa Google aveva già cambiato la sua immagine con quella di un disco volante che rapiva una delle O della parola, ma dalla codifica del messaggio cifrato pubblicato su Twitter si era arrivati a capire che il significato riguardava un videogioco e più precisamente il fatto che in quel giorno si celebrasse il suo ventennale. Però la figura scelta per ricordare questa data era sempre riferita ad Ufo. Non è tutto. Quando il motore di ricerca cambia il proprio logo per queste occasioni speciali, le sedi dell'azienda vengono tempestate di telefonate per avere indizi che aiutino a capire il messaggio. La risposta rilasciata oggi è stata un criptico "21". Di nuovo gli appassionati di questi web-misteri si sono scatenati alla ricerca di una soluzione chiarificatrice. Ci si aspetta che il 21 settembre compaia nuovamente un logo particolare dedicato agli alieni che risolva il dilemma su come mai le ultime immagini che Google ha cambiato recentemente siano state riservate a questo tema, per cui si ipotizza un filo conduttore e non semplicemente omaggi a ricorrenze diversificate. Inoltre c'è chi collega a questo numero il 21 dicembre 2012, la famosa data del calendario Maya su cui ormai si sprecano le previsioni in merito ai possibili avvenimenti. Quindi volendo trovare una soluzione generale si potrebbe pensare che Google ci sta avvisando che gli Ufo che il 5 settembre scorso si impossessavano delle O sono gli stessi che disegnano i cerchi nel grano per avvertirci di non sottovalutare la data del 21 dicembre 2012. Non ci resta che aspettare il 21 settembre per vedere quali altri segnali ci lancerà il motore di ricerca e sbrogliare la matassa.

lunedì 14 settembre 2009

Premio Alberto Manzi

Scade tra pochi giorni, precisamente il 18 settembre, la possibilità di poter inviare la propria domanda di partecipazione al Premio Alberto Manzi per la comunicazione educativa. Il concorso prevede per i vincitori quattro riconoscimenti del valore di 2500 euro ciascuno, destinati ad autori di opere che si siano distinte, nel periodo 2008-2009, nel campo della comunicazione educativa e didattica. Le categorie che verranno insignite ognuna con un premio sono:
  • editoria scolastica e divulgativa;
  • siti web;
  • produzione cinematografica e audiovisiva;
  • programmi radio-televisivi.
Il concorso è indetto dall'Università di Bologna nell'ambito delle attività del Centro Studi Alberto Manzi ed è finanziato dalla regione Emilia Romagna, dal Ministero dell'Istruzione e dalla Rai. Obiettivo dell'evento è portare l'attenzione del sistema educativo e della comunicazione sui temi pedagogici sviluppati da Manzi stesso che, come riportato nel bando, "ha saputo utilizzare il mezzo televisivo ai fini didattici per le fasce sociali più deboli". La partecipazione al Premio è gratuita. La domanda di partecipazione al concorso va indirizzata al Magnifico Rettore dell'Università di Bologna, Ufficio Borse di Studio - Via delle Belle Arti n. 42, 40126 Bologna. I premi saranno conferiti ai vincitori il 20 ottobre 2009 a Bellaria - Igea Marina (RN) nell'ambito di "Medi@tando" - IV Convegno Internazionale su Educazione e Mass Media.
Per ulteriori informazioni e consultare il bando: http://www.centroalbertomanzi.it/premioalbertomanzi.asp


Commento che non c'entra niente: quanti post oggi... Saranno i troppi caffè della giornata o forse un pò ci sto prendendo gusto?

Italiani in rete

"Circa un italiano su due non usa Internet, dice indagine Nielsen": questo è uno dei titoli principali riportati oggi pomeriggio da Reuters. Secondo una ricerca svolta dall'ente Nielsen quasi il 50% della popolazione italiana sopra i 14 anni non naviga in rete. Il dato mostra una situazione controversa se si pensa che gli utenti del web crescono in maniera esponenziale di anno in anno. Ciò significa che il maggior fruitore di Internet continua ad essere ovviamente il pubblico più giovane, cresciuto e formatosi quasi totalmente nel pieno del progresso informatico e tecnologico. Di qui la prospettiva che sarà sempre maggiore il gap culturale tra chi usufruisce della rete per il proprio lavoro e le proprie ricerche e chi invece è rimasto fermo ai metodi tradizionali. La situazione però è sicuramente destinata a mutare nel giro di qualche decennio quando le generazioni di anziani saranno formate comunque da persone cresciute a contatto con i più recenti mezzi tecnologici e con la pratica quotidiana della navigazione nel web. Forse allora vedremo modificarsi anche le informazioni riguardanti l'utilizzo specifico che gli italiani fanno della rete, che al momento sembra evidenziare lo sfruttamento di questo mezzo più per visitare siti di intrattenimento, giochi e social networks invece che per contenuti culturali.
Questa recente ricerca si può mettere in relazione con un'altra dello stesso genere svolta sempre da Nielsen a giugno di quest'anno, il cui risultato mostrava il divario nell'utilizzo dei media tra Paesi asiatici e Paesi occidentali. Dai dati emersi sembra che le zone delle Filippine, degli Emirati Arabi, del Pakistan e della Russia superino di gran lunga sia noi che gli Stati Uniti nell'uso di cellulari, Internet e tecnologia wireless. Anche qui la motivazione riguarda la giovane età degli utenti che sono portati a fruire abitualmente di questi strumenti, utenti che in genere hanno all'anagrafe dieci anni di meno rispetto ai colleghi occidentali.

Consigli utili

Navigando nel web ho trovato un articolo particolareggiato su come gestire le impostazioni della privacy di Facebook e i comportamenti da tenere per ridurre al minimo le possibilità che soggetti terzi indesiderati possano spiare nel nostro profilo e trarre a loro vantaggio notizie personali su noi stessi e i nostri movimenti. Un pò lungo da leggere, ma solo perchè ci fornisce informazioni dettagliate, il pezzo elenca come far fronte a dieci principali situazioni spiacevoli che possono verificarsi, sia nella vita privata che sul lavoro, a causa di tutti i dati personali che anche involontariamente lasciamo in rete. Ricollegandosi anche alla questione di ciò che i datori di lavoro possono scoprire su di noi curiosando in Internet che ho citato in un post precedente, in questo pezzo si posso trovare le istruzioni da seguire per far fronte ai problemi in cui possiamo incorrere se non teniamo sotto controllo come i vari social networks gestiscono le nostre informazioni private.

Festa del libro


Continuano gli eventi culturali di settembre. Oltre al Festival della Letteratura (appena conclusosi) e al Festival della Filosofia già annunciati qualche post fa, è doveroso ricordare anche l'appuntamento annuale con Pordenonelegge, la Festa del Libro che si svolge in Friuli. Giunto alla sua decima edizione, l'evento si terrà dal 16 al 20 settembre e ospiterà lavori di alcune scuole della provincia, incontri con autori italiani di rilievo e temi di varia natura, dalla poesia, al cinema, ai sentimenti, alle esigenze ambientali. Avvalendosi di numerosi contributi sociologici, artistico-letterari e filosofici, l'evento è imperdibile per gli appassionati non solo di libri e letteratura ma anche di ogni settore culturale umanistico. Tra le personalità più celebri che parteciperanno alla manifestazione spiccano Margaret Mazzantini, Francesca Archibugi, Toni Capuozzo, Giorgio Faletti e Paolo Taviani. Sul sito dell'evento tutte le informazioni sui vari incontri che si svolgeranno nel corso di ogni giornata

sabato 12 settembre 2009

Attenzione in rete

Per trovare lavoro non basta più presentarsi con un ottimo curriculum redatto in maniera curata o seguendo le linee di quello europeo, ora è importante tenere sotto controllo anche l'immagine di sè stessi che si mostra nel web. Infatti non è una novità che grazie a Facebook, YouTube e simili chiunque può trovare notizie su di noi in internet, ma anche i datori di lavoro si sono fatti furbi e hanno iniziato a sfruttare questa possibilità per avere ulteriori informazioni sui possibili candidati per un'assunzione. Una sorta di controllo della nostra "fedina penale virtuale" insomma, un modo per saperne di più rispetto ai dati che presentiamo sul curriculum. Può sembrare banale, ma ormai bisogna fare attenzione ai commenti che lasciamo in rete e alle foto che pubblichiamo, potrebbero essere la causa del nostro licenziamento, si sono già verificati casi del genere. Questo è il messaggio che passa direttamente Obama ai giovani e che il Corriere della Sera riassume in un articolo di oggi disponibile sul suo sito. Oltre alle informazioni che si possono trovare nel pezzo, aggiungo le 5 regole, non facili da seguire sempre, che il quotidiano propone a margine sulla versione cartacea come dettagli a cui fare attenzione per premunirsi da casi del genere:
  1. rimuovi i commenti e le foto ambigue: cestina la spazzatura virtuale che ti riguarda prima di metterti a cercare un lavoro. Rimuovi dal tuo profilo tutte le foto, i contenuti e i link che possono apparire disdicevoli agli occhi di un datore di lavoro;
  2. non parlare male di ex capi e colleghi: cerca di creare un tuo gruppo su un social network per attirare l'attenzione di potenziali datori di lavoro. Su Internet evita di parlare male dei capi e dei colleghi che hai avuto nelle tue precedenti esperienze lavorative;
  3. mostrati sempre positivo e propositivo: nei tuoi interventi sui social network evita le lamentele. Mostrati sempre positivo e propositivo, sia sulle questioni personali che su quelle lavorative. Metti in evidenza i tuoi successi privati e professionali;
  4. seleziona con cura le amicizie virtuali: non dimenticarti che anche gli altri potrebbero vedere i tuoi amici legati al tuo profilo sui social network, perciò cerca di essere il più possibile selettivo con chi ti chiede l'amicizia virtuale;
  5. non dire che vorresti cambiare lavoro: non lasciarti sfuggire che stai cercando un nuovo lavoro mentre ne hai già uno. Non divulgare mai informazioni riservate a proposito della tua azienda o dei tuoi clienti. Non mentire sulle tue qualifiche ed esperienze.

Curiosità

Sia Repubblica che il Corriere della Sera hanno riportato sui rispettivi siti la notizia che in Sudafrica un piccione viaggiatore si è dimostrato più veloce della connessione adsl a disposizione sul posto: in poco più di un'ora ha recapitato al destinatario una scheda di memoria contenente dati che via internet nello stesso lasso di tempo erano stati trasmessi solo in piccolissima parte. Il volatile, addestrato per l'occasione, ha coperto la distanza di circa 70 km tra un utente e l'altro mostrandosi in grado di riuscire a far scambiare informazioni tra i due molto più velocemente rispetto al collegamento web di cui potevano invece usufruire. L'idea è nata per scherzo dalla battuta di un impiegato di un'azienda africana che si lamentava della lentezza della connessione, ma la prova dell'animale ha fatto notizia e la si è sfruttata per dimostrare l'inadeguatezza dell'allacciamento internet nella zona. Non è certo una novità che vi siano parti del mondo iper-digitalizzate e altre zone dove invece non si è raggiunto neanche il livello minimo di informatizzazione, ma casi limite come questo portano ancora una volta alla riflessione sull'importanza che ormai ha assunto la tecnologia nelle nostre vite e nel lavoro per non rimanere indietro ed essere tagliati fuori dal sistema. A questo punto mi chiedo: in Sudafrica magari un problema come questo può risultare ancora marginale, o non certo in cima alla lista delle preoccupazioni considerando la povertà e la situazione sociale di molte zone, ma qui da noi? L'Italia rincorre gli altri Paesi, arrivando spesso agli ultimi posti, nel tentativo di adeguarsi all'utilizzo di nuovi strumenti che fioriscono sul mercato di giorno in giorno, ma in realtà anche qui vi sono ancora zone che non sono nemmeno raggiunte dall'adsl, e non siamo certo in Africa. Guardando nel mio piccolo, un paesino della prima periferia bolognese, per altro nemmeno così piccolo, osservo la diversità di situazione tra casa mia, vicina al centro, e casa di alcuni amici della mia stessa città spostati leggermente più in campagna. Io vengo tempestata di telefonate in cui mi si offre qualsiasi tipo di nuovo miglioramento possibile per la mia connessione, loro vengono da me per poter usufruire un pò della mia adsl in quanto nella loro zona possono disporre ancora solamente del 56k e tra l'altro spesso con problemi vari. In pratica, pur abitando al massimo a 2km di distanza da me, si trovano un collegamento internet completamente diverso e ormai superato, talmente inadeguato che spesso preferiscono lasciar perdere l'idea di utilizzare il web per le loro ricerche per non dover battagliare con l'eccessiva lentezza della loro connessione, questo perchè la copertura adsl si ferma a poche abitazioni di distanza da loro (in particolare a quella del sindaco, guarda caso...). C'è anche chi, per ovviare al problema, si è adeguato girando col portatile tra le case altrui nel tentativo di trovare e sfruttare la wi fi di qualcun altro e mi ricorda un pò una situazione del piccione viaggiatore come alternativa ai carenti mezzi di cui si dispone. A fronte di tutto questo mi domando: prima di inseguire ogni nuovo strumento e metterlo poi a disposizione solo per alcuni, non sarebbe forse il caso di equilibrare la situazione mettendo prima alla portata di chiunque almeno i mezzi che dovrebbero essere di base?

venerdì 11 settembre 2009

Mac vs pc


Continuano i divertenti spot della Apple che mettono a confronto il Mac e il pc. Nell'ultimo video uscito, quello qui sopra, il "personaggio pc" mostra all'altro le sue recenti innovazioni che dovrebbero convincere l'utente a preferire il pc al Mac, peccato che queste risultino alquanto inutili. Ironico come gli altri della stesso stampo, il filmato fa parte della campagna promozionale "Get a Mac" della Apple, iniziata qualche anno fa e ormai diventata famosa negli Stati Uniti grazie all'approccio umoristico su cui l'azienda ha deciso di puntare per comunicare il proprio messaggio, cioè i vantaggi del Mac rispetto al comune pc. Qua sotto, con la traduzione in italiano, un breve collage dei primi spot usciti, che hanno poi reso nota la serie pubblicitaria.

lunedì 7 settembre 2009

Giornalismo nell'era del web

Come sta cambiando e cambierà ancora il giornalismo e il modo di fare informazione grazie al progresso tecnologico? Di questo argomento si parla ormai sempre più spesso, vista l'attualità dell'oggetto in questione e la crisi del quotidiano cartaceo che si sta già prospettando per l'immediato futuro. Per chi non fosse riuscito a vederlo, ecco il video dello speciale del Tg1 di ieri sera che era dedicato proprio a questo tema. La parte maggiormente interessante inizia circa dopo i primi dieci minuti, in cui si affrontano questioni ormai più che conosciute e a cui stiamo giornalmente assistendo in prima persona: l'impatto di Internet sull'informazione, il futuro del giornalismo on-line, i new media, l'importanza dei blogs e il potere di Google, il tutto riassunto attraverso le opinioni di noti giornalisti sia italiani che stranieri e altri esperti in materia.

domenica 6 settembre 2009

Da non perdere

Come ogni anno settembre è ricco di appuntamenti fissi per gli appassionati di eventi letterari ed artistici.
Da mercoledì 9 a domenica 13 si svolgerà a Mantova il Festival della Letteratura: piazze, strade, palazzi, teatri e chiese propongono momenti di lettura, musicali, spettacoli e incontri con giornalisti, scrittori e poeti dedicati a opere e autori più celebri. La manifestazione lungo le vie cittadine offre inoltre la possibilità di visitare i luoghi di Mantova con rilevante valore storico-artistico che per l'occasione restano aperti al pubblico ospitando parte degli spettacoli al loro interno. Per conoscere nel dettaglio gli autori e i temi presenti in ogni giornata è possibile scaricare dal sito internet dedicato all'evento il programma di quest'anno con orari e appuntamenti.
La settimana seguente, dal 18 al 20 settembre, avrà luogo a Modena, Carpi e Sassuolo il Festival della Filosofia, quest'anno improntato sul tema della comunità. Anche qui lungo le vie delle tre città emiliane saranno presenti importanti personaggi dell'ambiente giornalistico e letterario e sarà possibile assistere a mostre, rassegne, letture, dibattiti e spettacoli gratuiti e a diretto contatto col pubblico. Oltre a riflessioni di ambito filosofico vi saranno anche momenti dedicati al cinema, teatro, musica e iniziative per bambini. In più nella serata di chiusura dell'evento gallerie e musei resteranno aperti fino a tarda notte.
Per gli amanti della danza invece si rinnova l'appuntamento a Bologna con Danza Urbana dal 7 al 13 settembre. Performances e spettacoli di danza contemporanea si svolgeranno in vari parchi e piazze del capoluogo emiliano e della vicina San Lazzaro di Savena. L'evento, alla sua tredicesima edizione, si svolge esclusivamente in luoghi pubblici allo scopo di promuovere il rapporto tra danza contemporanea e architettura, tra paesaggio e coreografia. Per ulteriori informazioni: www.danzaurbana.it.

giovedì 3 settembre 2009

La difesa della stampa

Tutti in piazza a Roma il 19 settembre per la difesa della libertà di stampa. In queste ore calde per il giornalismo italiano, mentre il premier denuncia anche il giornale l'Unità e Boffo rassegna le sue dimissioni dall'Avvenire visti i recenti attacchi, la Federazione Nazionale della Stampa annuncia per il 19 settembre una manifestazione per la libertà d'informazione.
Il capo del governo italiano continua a rivolgere minacce e querele contro vari organi informativi, da Repubblica al Tg3 e ora anche l'Unità; la stampa cerca di reagire e non farsi imbavagliare. Per quanto proseguirà ancora la bagarre? Speriamo poco, e speriamo che non debba terminare con le dimissioni di altri giornalisti o con la chiusura di qualche quotidiano o programma d'informazione. Mentre i giornali esteri ci guardano con occhio critico e sarcastico, domandandosi se mai un Obama o un Sarkozy si sarebbero sognati di denunciare la stampa nazionale per evitare di dover dare spiegazioni, noi continuiamo ad assistere al moltiplicarsi delle cause che Berlusconi lancia contro le varie testate giornalistiche. Considerando i tempi dei processi e della giustizia italiani probabilmente la fine della diatriba è lontana, ma tenendo conto anche dell'importanza delle parti in causa forse stavolta si riuscirà a fare un'eccezione e ad arrivare ad una conclusione prima del previsto.
Nel frattempo ci si organizza per il 19. Non scenderanno in piazza solo i giornalisti ma anche altre associazioni in loro sostegno, come Arci, Anpi e sindacati vari non solo nazionali ma anche esteri. La nostra libertà di stampa, o quello che ne resta, cerca di rimanere a galla e continua a far sentire la propria voce, invocando la propria difesa non solo sulla carta.

giovedì 13 agosto 2009

La saga continua

Eccola qui la contromossa del motore di ricerca più utilizzato del web in risposta ai recenti colpi sferrati da Microsoft: Caffeine, il progetto che migliorerà il lavoro di Google facendo in modo che quest'ultimo restituisca per ogni ricerca un numero molto più ampio di risultati in tempi nettamente più rapidi e trovando risposte più precise e fedeli alle richieste degli utenti. I creatori di Caffeine affermano di star lavorando al programma da mesi e che il fatto di averlo reso noto solo ora non abbia niente a che fare con i recenti sviluppi dei concorrenti, ma come possiamo credere che gli ultimi accordi Bing-Yahoo e Facebook-FriendFeed non li abbiano preoccupati neanche un pò? Infatti sempre in questi giorni rimbalza sul web anche la notizia che FriendFeed, un social network poco diffuso qui in Italia ma che attira un vasto pubblico di utenti negli Stati Uniti, sia stato acquistato dal più noto Facebook. Il primo sembra essere una via di mezzo tra il suo nuovo acquirente e Twitter, però è considerato una loro versione più sofisticata e più "colta", di nicchia e non di massa. Oltre alla possibilità di collegarsi con i propri amici, permette di organizzare in un unico flusso tutti gli aggiornamenti dei vari servizi on-line a cui si è iscritti e molti lo stanno già utilizzando come strumento d'informazione per diffondere notizie in tempo reale.
Pare quindi che il recente acquisto di Facebook non sia solo un tentativo di lotta nei confronti di Twitter ma che si tratti di un altra mossa fatta per colpire direttamente Google, visto che tra i maggiori azionisti di Facebook c'è sempre lei, la Microsoft. Se poi si tiene in considerazione il fatto che i fondatori di FriendFeed sono ex-dipendenti Google il quadro è completo e a questo punto diventa molto difficle pensare che il lancio di Caffeine non sia una risposta a tutto ciò.
La saga continua, da una parte il colosso Google e dall'altra ogni possibile tentativo di sottrargli una vasta percentuale di utenti. La battaglia economica ormai va giocata in rete, visto che sono sempre di più i servizi on-line su cui ogni giorno perdiamo gran parte del nostro tempo. Internet ci assorbe il più possibile, ormai chattare in rete con amici o controllare cosa fanno tramite l'aggiornamento delle loro pagine web sta diventando una delle nostre occupazioni e dipendenze principali. Proprio qualche giorno fa in un articolo del New York Times veniva affermato come negli Stati Uniti la priorità mattutina appena alzati non sia più caffè e colazione ma il controllo della posta elettronica, del cellulare, di Facebook e degli amici collegati in quel momento. Nell'era di Internet lo scopo è aggiudicarsi il tempo dell'utente tramite servizi sempre più nuovi e veloci; la guerra ormai si svolge sul web e i grandi della rete e dell'informazione si stanno adeguando.

mercoledì 12 agosto 2009

Notizie sì, notizie no

Anche oggi, come ormai da mesi, i nostri principali quotidiani riportano le dichiarazioni del premier italiano che perde le staffe e accusa i giornalisti di violare la sua privacy. Motivo: foto scattate a lui e suoi familiari che sarebbero poi servite a creare articoli per documentare il suo relax e divertimento sotto il caldo sole d'agosto. A quanto pare non siamo gli unici ad esser stanchi di sentir parlare delle sue feste ma anche Berlusconi stesso non gradisce e mentre sottoscrive querele sbotta nuovamente in difesa della sua vita privata definendola come qualcosa che ormai va salvaguardata con emergenza.
Strano, forse non erano queste le notizie leggere ed estive a cui lui stesso si riferiva qualche giorno fa quando tra le righe aveva invitato i giornalisti ad occuparsi di altro, dopo essersi accorto che telegiornali che propongono "notizie negative" giudicate anti-governative possono mostrare la realtà di un'Italia non così felice e sorridente come lui sembra voler far apparire. Quindi, per mantenere alto il morale del pubblico meglio non insistere con servizi su episodi che segnalano la crisi, i problemi e situazioni di malcontento ma infarcire quotidiani e telegiornali delle solite notizie, apparentemente allegre, che ormai da anni ci vengono propinate ogni estate: il locale più in voga della riviera, la dieta contro il caldo, le mete preferite per le vacanze, i nuovi amori dei vip nati durante il soggiorno marittimo, ecc. E allora quali foto migliori di quelle del Presidente del Consiglio in ferie rispecchiano questo clima felice e vacanziero? D'altronde è stata la stessa Barbara Berlusconi, in un'intervista rilasciata poco meno di due settimana fa, a dichiarare che un uomo politico non può permettersi di tenere separate vita pubblica e vita privata, lasciando quest'ultima lontano dai riflettori. Eppure suo padre non sembra dello stesso parere, mentre da un lato ci invita ad interessarci ad argomenti futili e di dubbio gusto dall'altra ci rimprovera e minaccia se lo facciamo entrare in prima persona nella cultura del gossip che lui stesso propone. Si vede che le foto del suo viso sorridente e le sue battutine che sorvolano i problemi odierni fanno comodo solo durante la campagna elettorale, dopo è lecito appellarsi alla violazione della privacy o agguerrirsi contro un giornalismo che contrasta il governo se iniziano a comparire sui quotidiani immagini scomode su di lui o che documentano situazioni drammatiche del nostro Paese che non riescono proprio a venir contagiate dal suo ottimismo.
Quindi quale tipo di informazione giornalistica ideale ci propone il premier? Quella che non gli rivolge domande scomode ed evita di esercitare così il proprio diritto alla libertà di stampa? Quella a cui lui tenta di mettere il bavaglio non facendola parlare nè di sè nè delle sue attività governative, se non eventualmente per elogiarne i possibili meriti? E se casualmente ci trovassimo in un periodo di scandali e demeriti a suo sfavore? Allora meglio oscurare la verità al pubblico nascondendo gli episodi fastidiosi sotto i nuovi parei nei colori moda dell'estate, in attesa di notizie più positive.

mercoledì 5 agosto 2009

RSS

Ecco un video che chiarisce il funzionamento degli RSS in maniera molto semplice, divertente e comprensibile a tutti, anche a chi, come me, aveva le idee confuse sull'argomento...

giovedì 30 luglio 2009

La prossima mossa?

Microsoft continua a sferrare attacchi a Google nel tentativo di limitare il suo strapotere sul web e sottrargli una grossa fetta di utenti. Prima il lancio di Bing, ora l'accordo stipulato con il rivale Yahoo per gestire insieme il motore di ricerca e le vendite degli spazi pubblicitari. Come reagirà Google per tentare di difendere la sua posizione predominante? Oltre al già annunciato sistema operativo Chrome che uscirà nei prossimi mesi, ci saranno ulteriori contromosse? E la Apple nel frattempo resterà a guardare o prenderà parte alla guerra? Ci saranno punti di scontro con le leggi antitrust?
Nel frattempo cosa si prospetta per noi utenti comuni? Vedremo crescere sempre più il duopolio Google-Microsoft o questo stimolerà la nascita di nuove alternative all'interno della competizione in rete?

mercoledì 29 luglio 2009

Sempre più notizie a pagamento

Si continua a parlare di diritti d'autore per il materiale che circola in rete. E' di pochi giorni fa la notizia che l'agenzia di stampa Associated Press ha espresso chiaramente l'intenzione di limitare la disponibilità dei propri articoli giornalistici ai motori di ricerca e agli altri siti che fino ad oggi potevano servirsene liberamente e richiamarli sulla propria pagina web. A fronte delle norme ancora controverse che non riescono a risolvere il problema tra materiale messo pubblicamente nel web e salvaguardia dei diritti di chi lo ha creato, Ap annuncia che a breve introdurrà un software che mostrerà per ogni notizia i limiti legali del suo utilizzo in rete. In pratica si tenta di fare in modo che non tutto il materiale sia più gratuitamente alla portata di tutti ma che per utilizzare l'opera scritta da altri ci sia un prezzo. Questo per lo meno sembra il concetto che emerge dalle dichiarazioni di Tom Curley, l'amministratore delegato di Associated Press, che afferma che l'utilizzo di un articolo da parte di terzi richiede un accordo di licenza con l'ente che lo ha prodotto: in sintesi, per poter sfruttare una notizia la si dovrà pagare.
Una mossa con cui l'agenzia di stampa tenta di tutelare il proprio materiale e di ricavarne un profitto economico dall'uso che altri ne fanno, ma ciò gioca a sfavore dei motori di ricerca e dei siti che pubblicano link e riferimenti ad articoli presenti nel web. Portali che aggregano notizie da varie fonti come Google News e Huffington Post già pagano una licenza per disporre del materiale dell'agenzia, ma ora si vuole estendere il sistema anche al resto dei siti internet. In questo modo chi maggiormente risentirà dei limiti imposti saranno gli utenti comuni, abituati per le proprie ricerche di informazioni ad essere guidati da Google e suoi rivali verso specifico materiale gratuito disseminato nella rete. Inoltre i motori di ricerca e le pagine web che contengono links ad articoli spesso rimandano direttamente l'utente al sito fonte della notizia, quindi ciò potrebbe anche ritorcesi contro la stessa Ap che potrebbe veder diminuire il flusso di utenti che giornalmente viene indirizzato verso essa. Ma l'interesse maggiore sembra comunque essere focalizzato sui ricavi che un'editoria attualmente in crisi può ottenere attraverso un procedimento di questo tipo.
Da una parte quindi il libero accesso alle informazioni che la rete ha sempre consentito, dall'altra la difesa e tutela del copyright delle opere giornalistiche tramite pagamento delle notizie che si vuole consultare. Negli Stati Uniti si poteva considerare in parte risolta la diatriba tramite la politica del fair use, una via di mezzo tra i due estremi del problema che stabilisce alcune condizioni in cui, per scopi didattici o scientifici, il materiale protetto da diritto d'autore può essere utilizzato da altri. Ma la recente decisione di Associated Press porta di nuovo a riflettere sulle problematiche e le norme che tentano di disciplinare Internet e che spesso risultano in contrasto tra loro. La questione, come sempre, rimane ancora aperta.

martedì 26 maggio 2009

Privacy nel web

Sempre a proposito di temi quali privacy, Facebook e il nuovo ente francese Hadopi, oggi su Repubblica nel blog di Vittorio Zambardino compare l'intervista a Francesco Pizzetti, presidente dell'Autorità garante dei dati personali. Consiglio la lettura per intero quindi non riporto spezzoni particolari, se non una breve citazione:
"è più pericoloso cosa può sapere Google di me o cosa può sapere il mio vicino di casa su di me tramite Google?"

Giusto qualche post fa mi chiedevo se abbiamo ancora la privacy o se la stiamo perdendo senza accorgercene...

giovedì 21 maggio 2009

Forse un'ultima speranza

Non è finita qui. I francesi non ci stanno. A poco più di una settimana dall'approvazione della legge contro la pirateria on line, i deputati socialisti hanno presentato ricorso alla Corte Costituzionale per l'annullamento della legge. Quest'ultima tenta di tutelare il copyright dei materiali presenti in Internet punendo i trasgressori che lo scaricano illegalmente, prima avvertendoli con mail e raccomandata, poi togliendo loro la connessione alla rete. Piccolo particolare: dovranno continuare a pagare lo stesso l'abbonamento.
Mentre inizialmente i parlamentari francesi schierati come contrari alle sanzioni verso i pirati della rete si erano però espressi a favore di un "contributo creativo sugli abbonamenti Internet per finanziare il diritto d'autore", ora si fanno portavoci di tutti gli utenti del web e si scagliano contro il testo della legge, individuandone più punti controversi.
In discussione, in particolare, la disposizione secondo la quale, nel caso una persona incolpata contesti l'accusa di violazione della legge perchè ad utilizzare la sua connessione era qualcun altro, magari un famigliare, dovrà trovare il modo di difendersi dimostrando d'aver adottato tutte le misure necessarie per rendere sicuro il proprio collegamento Internet. I deputati ritengono che ciò contravvenga l'articolo 9 della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, che stabilisce il principio di presunzione d'innocenza.
Inoltre a quanto sembra la sanzione prevista da tale legge entra in conflitto con un emendamento recentemente approvato dal Parlamento Europeo nel quale si stabilisce che Internet è un elemento di manifestazione della libertà di pensiero e non può essere in alcun modo fatto oggetto di sanzione di legge. Ma, cosa ancor più importane, viene precisato che la connessione è un diritto che può essere revocato solo attraverso un provvedimento della magistratura, mentre la nuova direttiva francese affiderebbe tale compito ad un'autorità amministrativa istituita apposta per questo.
La Corte Costituzionale ha quindi un mese di tempo per esaminare tutti i punti del ricorso ed esprimere il proprio giudizio. In sostanza il dibattito è ancora aperto: l'annosa questione che vede da un lato case produttrici che commerciano cd e dvd a prezzi troppo altri e dall'altro utenti che, di conseguenza, scaricano gratuitamente dal web violando i diritti d'autore non è ancora totalmente conclusa. Se verrà dato il definitivo benestare alla nuova legge di Sarkozy molti download non saranno più possibili e gli utenti della rete dovranno rivoluzionare il loro modo di usufruire del web e trovare strade alternative. Il problema rischia presto di espandersi ai cittadini di tutte le altre nazioni europee in quanto la soluzione adottata dalla Francia è stata osservata con interesse da parte dei governi degli altri Paesi che si preparano ad imitarla.
La comunità internettiana nel frattempo si sta già organizzando per aggirare il provvedimento attraverso i consigli di forum nati per aiutare il comune cittadino a sviare la norma, ovviamente in maniera illegale come prima.

mercoledì 20 maggio 2009

Abbiamo ancora la privacy?

A quanto pare Google ha inventato un algoritmo che permette ai dirigenti aziendali di poter sapere in anticipo quali dipendenti sono scontenti o stanno pensando cambiare lavoro. Questo quello che oggi ci comunica un articolo di Repubblica a proposito di nuove tecnologie.
La notizia farà senz'altro piacere ai grandi managers che potrebbero così riuscire a prendere le dovute precauzioni per evitare la perdita di un lavoratore prezioso, ma quali sono i vantaggi per i dipendenti? Che non avranno più la libertà di poter cercare un altro lavoro senza che il proprio superiore lo venga a sapere, con annesse tutte le motivazioni? Non è considerata una forma di violazione della privacy? Ma soprattutto non potremo più nemmeno avere la libertà formulare un pensiero personale negativo o contrario rispetto all'attività dell'azienda per cui lavoriamo senza avere la garanzia che chi sta al di sopra di noi non lo venga a sapere e prepari eventuali ripercussioni? Già, perchè a quanto sembra questo nuovo strumento consente addirittura di entrare nei pensieri delle persone e rilevare il loro livello di insoddisfazione. Mi permetto di riportare le frasi a mio avviso più significative dell'articolo:
"Il nostro algoritmo ci consente di entrare nella testa dei dipendenti ancora prima che essi sappiano di volersene andare", dichiara Laszlo Bock, direttore delle risorse umane di Google.
"L'algoritmo è in grado di individuare lo scontento ancor prima che questo si materializzi con chiarezza nella mente del dipendente".
Al momento questa futuristica invenzione non è ancora in commercio, Google giustamente e furbamente forse vuole tenerla tutta per se per evitare la concorrenza, ma nel caso diventi disponibile a tutti come si modificherà la vita dei dipendenti? Potranno ancora esprimere liberamente le loro rimostranze senza che qualcuno navighi nei loro pensieri alla ricerca di ciò che può dare fastidio ai superiori? Riusciranno ancora ad avere la libertà di fare un colloquio in un altro posto di lavoro se non sono soddisfatti di quello attuale evitando che il resto dell'azienda lo sappia? Avranno ancora la possibilità di scegliere un altro impiego senza che venga loro impedito di fare ciò?
Non bastavano le telecamere in ogni luogo in cui entriamo e ad ogni angolo della strada, Internet che sembra libero ma in realtà registra ogni nostro movimento sui siti che visitiamo, tutte le tessere che ci impongono di fare per accedere a molti servizi e i dati personali che siamo praticamente obbligati a lasciare ogni volta che vogliamo usufruirne, ora hanno trovato anche il modo di controllare un nostro pensiero addirittura prima che venga in mente a noi stessi... Non stiamo un pò esagerando?

venerdì 15 maggio 2009

Non c'è più tempo

"Si perde tempo... per risparmiare tempo... impiegano meno tempo...". Quante volte durante l'ultima lezione di informatica il prof. ha pronunciato frasi simili? Non lo so, dopo un pò ho perso il conto. A quanto sembra la comunicazione si sta adattando a ciò che caratterizza di più la ricerca di informazioni da parte dell'utente, cioè la fretta di quest'ultimo. Ovviamente il web e i giornali on-line sono tra i primi ad adeguarsi tagliando tutto ciò che farebbe impiegare all'utente troppo tempo per leggere e al giornalista troppo tempo per scrivere: titoli sempre più sintetici, occhiello praticamente scomparso, articoli brevissimi, quelli un pò più lunghi sono dei copia-incolla di agenzia, eliminati i video che impiegano troppo a caricare, immagini che parlano da sole così si evita di doverle affiancare a del testo, siti con il maggior numero di informazioni accatastate dentro il più possibile una di fianco all'altra. Tantissime notizie quindi, ma in che modo vengono trattate? Arriveremo al punto in cui conterà più la quantità della qualità? O ormai già ci siamo?
Si inserisce perfettamente in questo contesto il sito Italianews, creato da un consorzio di testate di giornali locali di ogni regione. Praticamente i giornali che vi aderiscono, pur mantenendo il loro personale sito Internet con le news della loro zona, passano anche a questo sito le loro notizie principali. L'idea sembra buona, in fondo si riesce ad avere l'idea di un giornale nazionale fatto con pezzi delle varie regioni e si forniscono agli utenti notizie non solo della propria città ma anche di quelle più lontane. Ma qual è la particolarità? Chi si occupa di mettere assieme i vari pezzi? Il computer stesso, che tramite particolari aggregatori naviga tutto il web e va alla ricerca delle notizie più lette su tutti gli altri siti. Praticamente fa tutto da solo: legge tutta la rete, seleziona ciò che gli interessa e lo copia nella propria pagina. Di nuovo un notevole risparmio di tempo, per noi che non dobbiamo fare la fatica di andare sul sito di ogni giornale (ma veramente non abbiamo più neanche qualche minuto da perdere?) e per chi crea le notizie che in questo caso delega il lavoro al pc. Ma in questo modo chi controlla la qualità di ciò che ci viene fornito?

giovedì 14 maggio 2009

Riflessioni

Dettaglio che attira particolarmente la mia attenzione durante l'ultima lezione di informatica: in Australia, nelle zone popolate da nient'altro che fattorie, i bambini non vanno a scuola tutti insieme ma fanno lezione via radio ognuno a casa propria.
Pensiero personale immediatamente successivo: va bene che, grazie alla tecnologia, ormai possiamo fare praticamente di tutto, ma forse non stiamo un pò esagerando? Vale la pena sbarazzarzi dell'effetto socializzante dello stare a scuola assieme per risparmiare il tempo e la fatica del viaggio fino alla scuola?
Risposta post-pensiero personale: dipende dalla distanza casa-scuola. Considerando quanto è immensa la zona dell'Outback australiano dove il tuo vicino di casa abita a 300 km di distanza da te se non di più, forse raggiungere in auto la scuola ogni giorno sarebbe complicato quindi sì, la scuola via radio sembra la risposta al problema.
Riflessioni durante la settimana: il caso australiano ricorda in parte la situazione delle favelas brasiliane, altro luogo in cui si è recentemente trovato un utilizzo "socialmente utile" della tecnologia. A Rio de Janeiro tra le baraccopoli è stata installata la connessione wi-fi gratuita, in modo che ne possano usufruire tutti gli abitanti (certe zone italiane ancora non hanno la copertura adsl...). Ciò è stato permesso dal progetto "Inclusione Digitale" del governo brasiliano che sta cercando di combattere l'emarginazione di queste zone e di dare progressivamente a tutti accesso ai servizi principali. Questo sicuramente rappresenta anche un grande passo avanti per la formazione scolastica di quei territori. Possiamo dire lo stesso della situazione australiana, dove grazie all'organizzazione della scuola via radio i bambini non perdono la possibilità di usufruire dell'istruzione scolastica che nel loro caso sarebbe estremamente difficile raggiungere. Ciò non toglie però che loro debbano fare a meno di uno degli elementi più importanti della formazione, cioè quello sociale, che il bambino apprende prima di tutto a scuola.
Penso a come sarebbe potuta essere la mia vita se avessi fatto le lezioni scolastiche standomene comodamente a casa mia: sveglia alle 8 invece che alle 6.30, senza dover prendere due autobus per arrivare dall'altra parte della città, ascoltando la voce dell'insegnante mentre resto seduta sul divano di casa, ancora in pigiama, sgranocchiando la colazione. Ma per tanta comodità sarei stata disposta a rinunciare alle amicizie nate a scuola, la complicità con i compagni di classe, le gags con la compagna di banco, i compiti in classe di gruppo, l'aver apprezzato o odiato determinati insegnanti? Non credo proprio. Nemmeno adesso, se potessi fare lezione via web, rinuncerei a quell'ora di viaggio in treno che mi separa dall'università pur di entrare in un'aula piena di gente e poter fare lezione insieme, non ognuno a casa propria, sicuramente più comodo ma anche circondato dalla solitudine con il proprio pc.
Non c'è dunque altra possibilità per far studiare insieme i bambini e ragazzi australiani che crescono in queste zone? A quanto pare no, quella della scuola via radio sembra essere la soluzione più praticabile per permettere a loro di ricevere comunque un'istruzione anche se, a mio avviso, si perdono uno degli aspetti più divertenti e importanti che la scuola insegna.

"Che valore hanno questi ricordi? Il valore è inestimabile. Non esiste un valore della scuola. O meglio, è uguale ad infinito. La scuola non è solo studio. La scuola è esperienza: amicizia, amore, dolore, gioia, successo e fallimento. La scuola funzionerà sempre, anche se non funziona, perchè non è fatta solo da quello che possiamo soppesare, ma anche da tutto quello per cui non esiste unità di misura. E' fatta, cioè, dalle singole persone" (Giovanni Floris, La fabbrica degli ignoranti).

giovedì 7 maggio 2009

Il sito dei siti

Il sito di Bowen Craggs, la società di analisi del Financial Times, stila ogni anno la classifica dei migliori siti istituzionali di tutte le grandi aziende mondiali. In una prima classifica generale possiamo vedere la posizione ricoperta da ciascun sito preso in esame e di quanto si trovi più in alto o più in basso rispetto alla sua posizione nella classifica dell'anno precedente. Oltre a ciò abbiamo a disposizione altre dodici graduatorie più particolareggiate perchè realizzate seguendo un solo preciso criterio per ognuna. Nello specifico, le ulteriori categorie attraverso cui vengono valutati i migliori portali istituzionali sono:
  • per territorio;
  • per nazione;
  • miglioramento;
  • nuovi entrati;
  • costruzione del sito;
  • messaggio trasmesso;
  • contatti;
  • servizio alla società;
  • servizio agli investitori;
  • servizi verso i media;
  • servizi per chi cerca lavoro;
  • servizi per i clienti.
Seguendo tali criteri si può arrivare a notare come aziende così importanti cerchino di apportare al proprio sito web tutte le migliorie possibili per soddisfare tutte le esigenze di ogni utente che abbia bisogno di entrare in contatto con loro. Per esempio possono essere realizzati dei blog interni al portale in cui i clienti abbiano modo di esprimere le loro problematiche oppure si può scegliere di personalizzare la rete dei contatti per fare in modo che i clienti indirizzino le loro richieste verso la persona o il settore direttamente designato allo scopo.
Il fatto che Bowen Craggs realizzi tali analisi ci dà l'idea di come, già adesso ma ancora di più in futuro, praticamente quasi tutto passerà attraverso Internet e risulterà obsoleta e non al passo coi tempi una qualsiasi attività che non abbia una sua versione in rete.
Un esempio dell'importanza delle classifiche di Bowen Craggs: la notizia che il sito dell'italiana ENI quest'anno rientri ai primi posti della graduatoria generale è stata riportata da tutte le migliori agenzie di stampa italiane (Ansa, Asca, Agi, AdnKronos).


Agenzie di stampa: pregi e difetti

Come i quotidiani, anche le agenzie di stampa hanno una loro versione on-line. Il vantaggio per gli utenti di consultare il sito di un'agenzia di stampa invece che quello di un giornale è di poter avere a disposizione l'aggiornamento delle notizie in tempo reale. Proprio per questo l'agenzia stessa è una fonte primaria per il giornalista, infatti il quotidiano spesso è costruito sui take lanciati dalle agenzie che vengono poi approfonditi dai giornalisti per dare corpo algli articoli. Inoltre l'attività di un'agenzia di stampa sembra essere perfetta per il web in quanto rispecchia i criteri di velocità, rapidità, essenzialità e sintesi necessari non solo ai giornalisti ma anche agli stessi lettori che consultano la rete e vogliono trovare subito e in maniera chiara le news di cui hanno bisogno.
Anche se le agenzie di stampa italiane sono numerose, non è facile trovare nei loro siti l'insieme perfetto delle caratteristiche che rispettano del tutto tali criteri in modo da rendere il portale di una meglio di quella di un'altra, presentano comunque tutte pregi e difetti. Vediamo quali.
La più nota fra tutte è l'ANSA, ma la home page del suo sito è forse una delle peggiori in quanto troppo simile a quella dei giornali on-line quindi estremamente caotica: nel tentativo di inserire il maggior numero di notizie possibile non le gestisce gerarchicamente nello spazio e dà all'utente una visione troppo dispersiva e confusionaria del tutto. Utilizza però molte immagini e supporti audio e video. Abbastanza standard l'idea del ticker in alto e la divisione per settori sulla sinistra.
AGI e ASCA presentano sicuramente una visuale più gradevole, nonostante la prima mostri comunque ancora somiglianze con l'idea del quotidiano on-line in quanto fornisce troppo testo, anche se è apprezzabile il tentativo di dare una gerarchia delle notizie e di ridurne quindi la quantità, diversamente da ANSA. Nella parte alta della pagina e quindi più visibili a primo impatto sono comunque presenti le strutture essenziali: ticker, notizie flash, link ai vari settori. Il sito di ASCA, già più simile a quelli delle agenzie di stampa straniere, rispecchia meglio dei precedenti il criterio della sintesi in quanto le notizie di copertina nella colonna di sinistra sono presentate in maniera estremamente riassuntiva e per quelle riferite a settori più specifici è presente solo il titolo, da cliccare per leggere l'approfondimento della notizia. Anche visivamente lo spazio è gestito abbastanza bene: in alto ticker, breaking news e notizie principali, spostandosi verso il basso attualità, esteri, politica, sport e a fondo pagina link ai settori regionali e qualche spazio pubblicitario.
Altri due siti che, come quello di ANSA, riportano troppo testo e troppa dispersività sono quelli delle agenzie di stampa DIRE e IL VELINO. Il primo punta sulle immagini e sui colori, assegnandone uno ad ogni sotto-sezione e riprendendolo per ogni news. Invece che dare un'idea più chiara e pulita della home page tende a diversificarsi troppo, mescolando anche immagini delle notizie con quelle di pubblicità e altri servizi. Il Velino mostra nella prima pagina molte notizie descritte in maniera decisamente troppo ampia, tanto da non rispecchiare il criteri di essenzialità e sintesi necessari per l'attività di agenzia. Anche questo portale è infatti troppo simile a quello di un quotidiano on-line, aggiungendo la scelta sbagliata di mettere i titoli delle news sulla destra invece che sulla sinistra dove sarebbero visivamente più immediati.
ADNKRONOS e APCOM sembrano essersi adattate meglio al web. La prima riporta al centro le notizie principali anticipate da qualche frase sintetica, a sinistra i link ai settori specifici e in alto i take, anche se spostati sulla destra. Utilizza inoltre diversi supporti multimediali, a cui è possibile accedere dai link della colonna di sinistra. APCOM presenta una home page gestita in maniera chiara e meno confusionaria, con take nella colonna di sinistra e in alto gli aggiornamenti recenti.
Per quanto alcuni di questi siti rispecchino meglio di altri caratteristiche che rendono più chiara e veloce l'individuazione delle notizie principali, in termini di essenzialità le agenzie di stampa straniere sono sicuramente miglori. Alcuni esempi:
REUTERS, britannica, riporta a sinistra la divisione in categorie delle news e nella colonna centrale le varie categorie con l'elenco dei titoli principali. Utilizza molti video;
AFP, francese, quasi priva di testo nella prima pagina, punta sulle immagini e sui link delle varie sezioni per far addentrare l'utente direttamente nel settore che lo interessa;
DPA, tedesca, presenta una home page molto ridotta, forse fin troppo scarna, con qualche link alle notizie approfondite all'interno;
EFE, agenzia di stampa spagnola, si concentra su una notizia principale e sui titoli delle news dell'ultima ora;
UPI e AP, statunitensi: la prima riporta in alto i take delle notizie più recenti e divide il resto della home page in spazi dedicati ai vari settori con all'interno di ognuno qualche titolo delle notizie principali; AP gestisce tre brevissime colonne con immagini scorrevoli a centro pagina e a sinistra e destra link ad altre pagine e notizie.


martedì 5 maggio 2009

Corrado Guzzanti a Bologna

Dopo lungo tempo ritorna sul palcoscenico Corrado Guzzanti, che sta portando in giro per l'Italia la sua nuova tournè teatrale dal titolo Recital. Il 9 maggio farà tappa al Paladozza di Bologna e il celebre autore satirico ci riproporrà il meglio dei suoi personaggi, dalle creazioni originali come il santone Quelo e la conduttrice Vulvia alle imitazioni delle figure politiche più note.
Da anni ormai gli spettacoli di questo tipo sono stati costretti a migrare dalla televisione verso teatri e palasport. La satira infatti in Italia è ormai sparita quasi del tutto dal piccolo schermo in quanto è sempre più frequente l'allontanamento dei comici da un programma o la chiusura dello stesso qualora vengano fatte battute o dichiarazioni che risultino fastidiose per chi sta ai "piani alti" della dirigenza (un esempio tra tutti la recente decisione di allontanare Vauro dal programma Annozero). Mentre in Germania e in Francia vengono tranquillamente mandate in onda trasmissioni come Popetown, cartone satirico e irriverente nei confronti del Papa e della Chiesa, oppure Les Guignols, programma con pupazzi animati che imitano e sbeffeggiano i politici di ogni nazione, da noi ogni frase sbagliata rischia sempre di avere conseguenze drastiche: querele, minacce, censure, editti bulgari. Censure che spesso colpiscono un pò tutti i media del settore dell'informazione giornalistica, ma che per il mondo televisivo sono particolarmente pressanti. Lo stesso Guzzanti in un'intervista dello scorso anno a proposito della satira nel nostro Paese ha dichiarato: "Altrove è tollerata dalla classe politica, in Italia no. La satira è ritenuta scomoda, è stata osteggiata dai dirigenti tv. Se ne è fatta poca, ha prevalso il modello di comico da consumo, di tipo cabarettistico." Comici da consumo, ovvero semplici intrattenitori sul modello di Zelig e Colorado Cafè, utilizzatori di una comicità fine a sè stessa che non si pone ulteriori obiettivi oltre alla risata dello spettatore. Guzzanti invece ritiene scopo della satira quello di far scaturire in chi la guarda uno spunto di riflessione, stimolando la coscienza del pubblico e portandolo ad una maggiore consapevolezza delle ragioni che lo hanno indotto a sorridere. A differenza della sorella Sabina che rivendica nella satira obiettivi di tipo politico, per Corrado Guzzanti l'attività satirica deve esprimere una critica che porti lo spettatore alla riflessione. Le sue imitazioni di personaggi politici infatti non eccedono in insulti e offese, attirandosi a volte anche la simpatia dei diretti interessati, come ad esempio Prodi e Bertinotti.
Sicuramente ormai per i comici non è più molto facile svolgere questo ruolo in un sistema mediatico dove la libertà d'espressione è estremamente limitata dal rischio di essere buttati fuori per aver lasciato trapelare una qualche forma di opposizione al pensiero dei potenti. Proprio per questo motivo Guzzanti stesso ha lanciato dure critiche al settore dell'informazione italiano e ha invece valutato positivamente Internet e i blog, come quello di Beppe Grillo, visti come una nuova forma di comunicazione difficilmente censurabile e come "un vulcano pronto a esplodere".


venerdì 1 maggio 2009

Assaggi di arte contemporanea

Mostro qui qualche breve estratto dell'esibizione finale della Giornata Mondiale della Danza, svoltasi al Museo d'Arte Moderna di Bologna. La performance di improvvisazione mirava, oltre che ad essere un omaggio alla danza, ad unire ad essa altre forme d'arte sia visive che sonore; erano coinvolti nella jam-session i musicisti che facevano da accompagnamento all'evento e le opere del museo che hanno fatto da sfondo allo spettacolo, fino al punto di entrare direttamente a farne parte.




martedì 28 aprile 2009

GMD 2009

Anche quest'anno Bologna offre il suo speciale contributo alla Giornata Mondiale della Danza, indetta dall'Unesco nel 1982. L'evento è ideato e organizzato dalla scuola di danza Selene Centro Studi con la collaborazione di tutti gli artisti, scuole e coreografi del capoluogo che si occupano di danza.
Il giorno prescelto è il 29 aprile in onore della nascita di Jean George Noverre, il danzatore francese considerato il creatore del balletto moderno grazie alle sue idee riformatrici sulla danza, il cui scopo era mettere in primo piano l'espressività e la naturalità di una coreografia piuttosto che i virtuosismi tecnici.
Durante la mattinata la danza entrerà nelle scuole; il pomeriggio invece, dalle 17 alle 20, sarà dedicato a coreografie urbane che si svolgeranno nelle strade e nelle piazze del centro storico della città. L'appuntamento serale e conclusivo della giornata si svolgerà al Museo d'Arte Moderna MAMbo, dove alle 21 e alle 22.30 verranno mostrate performances multimediali tra danza, arte e musica.
Per maggiori informazioni sull'evento e per conoscere nel dettaglio luoghi e orari dei singoli momenti danzanti attraverso le vie di Bologna: www.ekodanza.it/GMD09/GMD09.html

NdR: da allieva del Selene Centro Studi non potevo non segnalare a tutti l'importanza della giornata di domani. E' stato interessante notare come ciò sia stato abbastanza pubblicizzato sul web in diversi siti non solo inerenti alla danza, in giro per la città attraverso inviti e volantini e come, al contrario, sulle pagine di Repubblica e de Il Resto del Carlino di stamattina i settori dedicati agli avvenimenti di Bologna non hanno riportato nemmeno un trafiletto...

giovedì 23 aprile 2009

Iniziamo...

Prima lezione di informatica applicata al giornalismo.

Prof.: "Dovete aprire un blog." Bene, eccomi qua. Ammetto che l''idea non mi entusiasma, in fondo se non l'ho già fatto di mia spontanea volontà è proprio perchè la cosa ancora non mi interessava particolarmente, ma sapevo dell'esistenza di questo esame da ancor prima di iniziare la specialistica di Giornalismo e nonostante ciò l'ho scelta comunque, fiduciosa del fatto che non sarebbe stato poi niente di così terribile. Il prof. stesso ha detto che all'inizio non ci piacerà e per il momento non posso dargli torto quindi non mi preoccupo più di tanto, devo giusto riuscire a portare il baricentro del mio amore-odio per la tecnologia più verso l'amore che verso la direzione opposta in modo da gestire il tutto in maniera decente sfruttando tutte le possibilità che la rete mi offre. In fondo anch'io come tutti faccio uso quotidiano della tecnologia, dal telefono cellulare a Internet, e in un mondo dove tutto corre, la comunicazione particolarmente, non posso pensare di voler rimanere indietro. Già le prospettive di un eventuale futuro impiego in campo giornalistico-editoriale sono limitate, figuriamoci se poi non siamo in grado di adattarci ai cambiamenti, che per altro sono già in atto da anni.
Ormai quasi tutti i quotidiani hanno la loro versione on-line e un vasto pubblico di lettori sembra apprezzare e usufruirne con una certa regolarità. D'altronde in un mondo che ha sempre meno tempo Internet diventa il mezzo ideale per velocizzare tutte le nostre ricerche e letture in maniera comoda, economica e con vantaggi ulteriori rispetto alla carta stampata, per esempio attraverso la possibilità di lasciare commenti, seguire link per approfondire determinate notizie o comparare più articoli di diversa provenienza. Il giornalista è costretto ad adattarsi, a venire in contro alle esigenze del lettore modificando in funzione di quest'ultimo la sua professione e il suo modo di scrivere. La figura dell'inviato tradizionale sembra quasi scomparire di fronte alla velocità di televisione e Internet che rendono possibile l'aggiornamento delle notizie in tempi immediati.

Prof.: "L'editoria è in crisi perchè ancora troppo legata alla fisicità della carta stampata." Senza dubbio tutto ormai si sta spostando sul web, il mestiere del giornalista sta cambiando e si lega sempre più al pc e ad altri oggetti tecnologici che permettono di ridurre i tempi e ampliare gli approfondimenti. Rimane il problema della verifica delle fonti, essendo Internet un immenso contenitore di notizie a volte incerte o non facilmente controllabili.
Personalmente mi sento ancora molto legata al giornale cartaceo per quanto riguarda la lettura di notizie quotidiane; il mio utilizzo del giornale on-line si limita all'approfondimento di alcuni dettagli. Forse ho semplicemente più tempo da perdere per leggere un intero quotidiano di chi invece consulta notizie on-line con maggior velocità, o forse sfrutto ancora in maniera limitata tutte le risorse di cui potrei usufruire in rete.

Prof.:"Scrivere su Internet è difficilissimo."
Sì, me ne sono accorta.