
Oggi Google si presenta con un logo diverso dal solito, raffigurante i cerchi nel grano. Ormai si sa che quando la home page del motore di ricerca viene aggiornata con una figura particolare è per celebrare un'occasione specifica o una determinata ricorrenza. Solo che gli autori della novità non rivelano mai il motivo (salvo casi di festività note a tutti) ma in genere fanno in modo che siano gli utenti a scoprirlo da soli con l'unico aiuto del messaggio in codice che lasciano su Twitter. Quello di oggi è 51.327629 - 0.5616088, che sembra tradursi in coordinate geografiche di un punto ben preciso. E i navigatori si stanno già sbizzarrendo con le ipotesi sul significato nascosto. C'e chi azzarda che si tratti di un augurio di compleanno anticipato per Orson Wells, visto che spegnerà le candeline tra pochi giorni e che ad un miglio di distanza dal punto indicato si trova il H.G. Wells Conference & Events Centre. Ma la soluzione più accreditata è quella che i dati geografici indichino una piccola cittadina britannica dove il 15 settembre 1985 venne avvistato un disco volante, quindi il logo odierno potrebbe essere un omaggio a quell'avvenimen
to fermo ai metodi tradizionali. La situazione però è sicuramente destinata a mutare nel giro di qualche decennio quando le generazioni di anziani saranno formate comunque da persone cresciute a contatto con i più recenti mezzi tecnologici e con la pratica quotidiana della navigazione nel web. Forse allora vedremo modificarsi anche le informazioni riguardanti l'utilizzo specifico che gli italiani fanno della rete, che al momento sembra evidenziare lo sfruttamento di questo mezzo più per visitare siti di intrattenimento, giochi e social networks invece che per contenuti culturali.
Navigando nel web ho trovato un articolo particolareggiato su come gestire le impostazioni della privacy di Facebook e i comportamenti da tenere per ridurre al minimo le possibilità che soggetti terzi indesiderati possano spiare nel nostro profilo e trarre a loro vantaggio notizie personali su noi stessi e i nostri movimenti. Un pò lungo da leggere, ma solo perchè ci fornisce informazioni dettagliate, il pezzo elenca come far fronte a dieci principali situazioni spiacevoli che possono verificarsi, sia nella vita privata che sul lavoro, a causa di tutti i dati personali che anche involontariamente lasciamo in rete. Ricollegandosi anche alla questione di ciò che i datori di lavoro possono scoprire su di noi curiosando in Internet che ho citato in un post precedente, in questo pezzo si posso trovare le istruzioni da seguire per far fronte ai problemi in cui possiamo incorrere se non teniamo sotto controllo come i vari social networks gestiscono le nostre informazioni private.
book, YouTube e simili chiunque può trovare notizie su di noi in internet, ma anche i datori di lavoro si sono fatti furbi e hanno iniziato a sfruttare questa possibilità per avere ulteriori informazioni sui possibili candidati per un'assunzione. Una sorta di controllo della nostra "fedina penale virtuale" insomma, un modo per saperne di più rispetto ai dati che presentiamo sul curriculum. Può sembrare banale, ma ormai bisogna fare attenzione ai commenti che lasciamo in rete e alle foto che pubblichiamo, potrebbero essere la causa del nostro licenziamento, si sono già verificati casi del genere. Questo è il messaggio che passa direttamente Obama ai giovani e che il Corriere della Sera riassume in un articolo di oggi disponibile sul suo sito. Oltre alle informazioni che si possono trovare nel pezzo, aggiungo le 5 regole, non facili da seguire sempre, che il quotidiano propone a margine sulla versione cartacea come dettagli a cui fare attenzione per premunirsi da casi del genere:
ssi solo in piccolissima parte. Il volatile, addestrato per l'occasione, ha coperto la distanza di circa 70 km tra un utente e l'altro mostrandosi in grado di riuscire a far scambiare informazioni tra i due molto più velocemente rispetto al collegamento web di cui potevano invece usufruire. L'idea è nata per scherzo dalla battuta di un impiegato di un'azienda africana che si lamentava della lentezza della connessione, ma la prova dell'animale ha fatto notizia e la si è sfruttata per dimostrare l'inadeguatezza dell'allacciamento internet nella zona. Non è certo una novità che vi siano parti del mondo iper-digitalizzate e altre zone dove invece non si è raggiunto neanche il livello minimo di informatizzazione, ma casi limite come questo portano ancora una volta alla riflessione sull'importanza che ormai ha assunto la tecnologia nelle nostre vite e nel lavoro per non rimanere indietro ed essere tagliati fuori dal sistema. A questo punto mi chiedo: in Sudafrica magari un problema come questo può risultare ancora marginale, o non certo in cima alla lista delle preoccupazioni considerando la povertà e la situazione sociale di molte zone, ma qui da noi? L'Italia rincorre gli altri Paesi, arrivando spesso agli ultimi posti, nel tentativo di adeguarsi all'utilizzo di nuovi strumenti che fioriscono sul mercato di giorno in giorno, ma in realtà anche qui vi sono ancora zone che non sono nemmeno raggiunte dall'adsl, e non siamo certo in Africa. Guardando nel mio piccolo, un paesino della prima periferia bolognese, per altro nemmeno così piccolo, osservo la diversità di situazione tra casa mia, vicina al centro, e casa di alcuni amici della mia stessa città spostati leggermente più in campagna. Io vengo tempestata di telefonate in cui mi si offre qualsiasi tipo di nuovo miglioramento possibile per la mia connessione, loro vengono da me per poter usufruire
un pò della mia adsl in quanto nella loro zona possono disporre ancora solamente del 56k e tra l'altro spesso con problemi vari. In pratica, pur abitando al massimo a 2km di distanza da me, si trovano un collegamento internet completamente diverso e ormai superato, talmente inadeguato che spesso preferiscono lasciar perdere l'idea di utilizzare il web per le loro ricerche per non dover battagliare con l'eccessiva lentezza della loro connessione, questo perchè la copertura adsl si ferma a poche abitazioni di distanza da loro (in particolare a quella del sindaco, guarda caso...). C'è anche chi, per ovviare al problema, si è adeguato girando col portatile tra le case altrui nel tentativo di trovare e sfruttare la wi fi di qualcun altro e mi ricorda un pò una situazione del piccione viaggiatore come alternativa ai carenti mezzi di cui si dispone. A fronte di tutto questo mi domando: prima di inseguire ogni nuovo strumento e metterlo poi a disposizione solo per alcuni, non sarebbe forse il caso di equilibrare la situazione mettendo prima alla portata di chiunque almeno i mezzi che dovrebbero essere di base?