mercoledì 12 agosto 2009

Notizie sì, notizie no

Anche oggi, come ormai da mesi, i nostri principali quotidiani riportano le dichiarazioni del premier italiano che perde le staffe e accusa i giornalisti di violare la sua privacy. Motivo: foto scattate a lui e suoi familiari che sarebbero poi servite a creare articoli per documentare il suo relax e divertimento sotto il caldo sole d'agosto. A quanto pare non siamo gli unici ad esser stanchi di sentir parlare delle sue feste ma anche Berlusconi stesso non gradisce e mentre sottoscrive querele sbotta nuovamente in difesa della sua vita privata definendola come qualcosa che ormai va salvaguardata con emergenza.
Strano, forse non erano queste le notizie leggere ed estive a cui lui stesso si riferiva qualche giorno fa quando tra le righe aveva invitato i giornalisti ad occuparsi di altro, dopo essersi accorto che telegiornali che propongono "notizie negative" giudicate anti-governative possono mostrare la realtà di un'Italia non così felice e sorridente come lui sembra voler far apparire. Quindi, per mantenere alto il morale del pubblico meglio non insistere con servizi su episodi che segnalano la crisi, i problemi e situazioni di malcontento ma infarcire quotidiani e telegiornali delle solite notizie, apparentemente allegre, che ormai da anni ci vengono propinate ogni estate: il locale più in voga della riviera, la dieta contro il caldo, le mete preferite per le vacanze, i nuovi amori dei vip nati durante il soggiorno marittimo, ecc. E allora quali foto migliori di quelle del Presidente del Consiglio in ferie rispecchiano questo clima felice e vacanziero? D'altronde è stata la stessa Barbara Berlusconi, in un'intervista rilasciata poco meno di due settimana fa, a dichiarare che un uomo politico non può permettersi di tenere separate vita pubblica e vita privata, lasciando quest'ultima lontano dai riflettori. Eppure suo padre non sembra dello stesso parere, mentre da un lato ci invita ad interessarci ad argomenti futili e di dubbio gusto dall'altra ci rimprovera e minaccia se lo facciamo entrare in prima persona nella cultura del gossip che lui stesso propone. Si vede che le foto del suo viso sorridente e le sue battutine che sorvolano i problemi odierni fanno comodo solo durante la campagna elettorale, dopo è lecito appellarsi alla violazione della privacy o agguerrirsi contro un giornalismo che contrasta il governo se iniziano a comparire sui quotidiani immagini scomode su di lui o che documentano situazioni drammatiche del nostro Paese che non riescono proprio a venir contagiate dal suo ottimismo.
Quindi quale tipo di informazione giornalistica ideale ci propone il premier? Quella che non gli rivolge domande scomode ed evita di esercitare così il proprio diritto alla libertà di stampa? Quella a cui lui tenta di mettere il bavaglio non facendola parlare nè di sè nè delle sue attività governative, se non eventualmente per elogiarne i possibili meriti? E se casualmente ci trovassimo in un periodo di scandali e demeriti a suo sfavore? Allora meglio oscurare la verità al pubblico nascondendo gli episodi fastidiosi sotto i nuovi parei nei colori moda dell'estate, in attesa di notizie più positive.

1 commento:

  1. "Lo spazio pubblico entra nel privato grazie a cavi (...). Lo spazio privato penetra nel pubblico grazie ad apparati (...) non esiste più qualcosa di effettivamente pubblico e di effettivamente privato. E lo spazio teorico è a tal punto penetrato in entrambi che non lo si riconosce più." V. Flusser, La cultura dei media, 2004, Bruno Mondadori

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