giovedì 23 aprile 2009

Iniziamo...

Prima lezione di informatica applicata al giornalismo.

Prof.: "Dovete aprire un blog." Bene, eccomi qua. Ammetto che l''idea non mi entusiasma, in fondo se non l'ho già fatto di mia spontanea volontà è proprio perchè la cosa ancora non mi interessava particolarmente, ma sapevo dell'esistenza di questo esame da ancor prima di iniziare la specialistica di Giornalismo e nonostante ciò l'ho scelta comunque, fiduciosa del fatto che non sarebbe stato poi niente di così terribile. Il prof. stesso ha detto che all'inizio non ci piacerà e per il momento non posso dargli torto quindi non mi preoccupo più di tanto, devo giusto riuscire a portare il baricentro del mio amore-odio per la tecnologia più verso l'amore che verso la direzione opposta in modo da gestire il tutto in maniera decente sfruttando tutte le possibilità che la rete mi offre. In fondo anch'io come tutti faccio uso quotidiano della tecnologia, dal telefono cellulare a Internet, e in un mondo dove tutto corre, la comunicazione particolarmente, non posso pensare di voler rimanere indietro. Già le prospettive di un eventuale futuro impiego in campo giornalistico-editoriale sono limitate, figuriamoci se poi non siamo in grado di adattarci ai cambiamenti, che per altro sono già in atto da anni.
Ormai quasi tutti i quotidiani hanno la loro versione on-line e un vasto pubblico di lettori sembra apprezzare e usufruirne con una certa regolarità. D'altronde in un mondo che ha sempre meno tempo Internet diventa il mezzo ideale per velocizzare tutte le nostre ricerche e letture in maniera comoda, economica e con vantaggi ulteriori rispetto alla carta stampata, per esempio attraverso la possibilità di lasciare commenti, seguire link per approfondire determinate notizie o comparare più articoli di diversa provenienza. Il giornalista è costretto ad adattarsi, a venire in contro alle esigenze del lettore modificando in funzione di quest'ultimo la sua professione e il suo modo di scrivere. La figura dell'inviato tradizionale sembra quasi scomparire di fronte alla velocità di televisione e Internet che rendono possibile l'aggiornamento delle notizie in tempi immediati.

Prof.: "L'editoria è in crisi perchè ancora troppo legata alla fisicità della carta stampata." Senza dubbio tutto ormai si sta spostando sul web, il mestiere del giornalista sta cambiando e si lega sempre più al pc e ad altri oggetti tecnologici che permettono di ridurre i tempi e ampliare gli approfondimenti. Rimane il problema della verifica delle fonti, essendo Internet un immenso contenitore di notizie a volte incerte o non facilmente controllabili.
Personalmente mi sento ancora molto legata al giornale cartaceo per quanto riguarda la lettura di notizie quotidiane; il mio utilizzo del giornale on-line si limita all'approfondimento di alcuni dettagli. Forse ho semplicemente più tempo da perdere per leggere un intero quotidiano di chi invece consulta notizie on-line con maggior velocità, o forse sfrutto ancora in maniera limitata tutte le risorse di cui potrei usufruire in rete.

Prof.:"Scrivere su Internet è difficilissimo."
Sì, me ne sono accorta.

2 commenti:

  1. si è vero. scrivere sul web è difficile, perch è diversa la lettura su internet. è veloce, rapida, discontinua, e la scrittura deve adeguarsi alla lettura. in bocca al lupo.

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  2. Anche io provo come te lo stesso sentimento contrastante di amore e odio...e mi sento sempre inadeguata alla rete che conosco ben poco. Offre talmente tante possibilità che mi sento quasi disarmata..E anche per quanto riguarda il problema della scrittura su internet e del tempo di lettura non riesco ancora a capire se la sintesi è sempre un vantaggio per il lettore o no..?

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